L’attività svolta nel 2019 è di grande ispirazione

782
0
Condividi:

L’attività svolta dal Circolo nel 2019 ha richiesto sicuramente il massimo impegno da parte di tutti i membri del direttivo ed ha coinvolto sia numerosi intellettuali della minoranza italiana in Istria e a Fiume, che intellettuali della diaspora e storici che si sono particolarmente distinti nell’analizzare gli avvenimenti che hanno caratterizzato in modo profondo il nostro territorio. Questo impegno ed i risultati di questo impegno costituiscono le radici su cui si innesteranno anche le attività che il Circolo ha programmato per l’anno 2020. I motivi di quest’impegno si ritrovano nelle relazioni dell’anno 2018, che abbiamo definito il “grido di dolore” lanciato dalle nostre Comunità in Slovenia ed in Croazia oggetto di un progressivo abbandono da parte dei giovani, soprattutto intellettuali, e di atteggiamenti degli Stati sovrani sloveni e croati nei confronti della nostra minoranza. Sono esempi che si ritrovano purtroppo quotidianamente ma hanno il loro epilogo nella gestione della Tv di Capodistria che è stata privata del satellite e di come si è voluto gestire il progetto europeo dedicato a Tartini; per quanto riguarda la Croazia la gestione di Fiume Città europea della Cultura. Non si possono nascondere neanche i risultati negativi prodotti dai social che piuttosto che operare per un consolidamento della società, spesso hanno funzione disgregante. Coscienti del pericolo che corre la stessa sopravvivenza della nostra minoranza oltre confine e con essa la tutela del patrimonio millenario storico-culturale ospitato da quel territorio, il Circolo ha raccolto tutte le sue forze e chiesto la collaborazione degli intellettuali disponibili alla collaborazione per esercitare il massimo sforzo e superare le gravissime difficoltà sopraccennate.

Il Convegno internazionale

Una delle azioni più importanti promosse dal Circolo “Istria” nel 2019 è stata senz’altro l’organizzazione del Convegno internazionale di due giorni “Ritornare si può? I presupposti per un progetto di ritorno culturale e socio-economico delle seconde e terze generazioni dell’esodo”, tenutosi il 21 novembre a Trieste, presso la sede dell’IRCI (Istituto Regionale per la Cultura Istriana-fiumano-dalmata di Via Torino) e il giorno successivo, 22 novembre, a Fiume (Rijeka), presso la sede della Comunità degli italiani di Fiume. Il Convegno ha offerto un’importante occasione di confronto e di dibattito per analizzare le possibilità connesse a un ritorno di carattere culturale, ma anche sociale ed economico – nelle loro terre d’origine – degli appartenenti al mondo degli esuli, e in particolare dei loro figli e nipoti. Fra gli obiettivi vi è stato quello delineare un nuovo progetto di dialogo, collaborazione e ricomposizione fra “andati” e “rimasti” al fine di recuperare i valori della presenza italiana in Istria, Fiume e Dalmazia ed avviare, almeno parzialmente, un’azione “riparatrice” delle profonde fratture provocate dall’esodo cercando di salvare la cultura, l’identità e le tradizioni della componente italiana di queste regioni.  Il Circolo “Istria” ha voluto partire da un assunto fondamentale: gli individui sono destinati a scomparire, ma non può e non deve scomparire invece il patrimonio d’identità e di valori di cui sono stati i portatori; un ‘eredità culturale, materiale e immateriale, che deve essere tramandata alle giovani generazioni.

Dalla due giorni di Convegno, cui hanno partecipato esponenti politici, docenti universitari, intellettuali, studiosi, esperti e alcuni dei principali esponenti delle associazioni degli esuli e delle istituzioni della minoranza in Istria e a Fiume (fra cui Carlo Giovanardi, Giuseppe De Vergottini, Giovanni Stelli, Antonio Ballarin,  Franco Degrassi, Maurizio Tremul, Guglielmo Cevolin, Donatella Schurzel, Lucia Bellaspiga, Franco Papetti, David di Paoli Paulovich, Giorgio Tessarolo, Gianclaudio Pellizzer, Franco Biloslavo, Kristjan Knez, Silvia de Castro, Adriana Ivanov Danieli, Gabriele Bosazzi, Antonia Blasina, Marin Corva, Andor Brakus, Corinna Gherbaz Gliuliano, Gianna Mazzieri, Laura Marchig, Franco Fornasaro, Moreno Vrancich e molti altri) è emerso che il concetto e di conseguenza un “progetto” di ritorno “culturale” possono essere declinati in varie forme e aspetti: quello politico-istituzionale (con nuovi accordi bilaterali, leggi, progetti europei o disposizioni che lo favoriscano), attraverso l’incentivazione di forme d’investimento economico rivolte a soggetti legati alla diaspora istriana, giuliana e dalmata che possano stimolare un ritorno di tipo economico- sociale, oltre che fisico, delle seconde e terze generazioni dell’esodo, attraverso più strette forme di collaborazione fra le istituzioni della minoranza rimasta e le associazioni degli esuli, costituendo, laddove possibile, delle nuove realtà culturali, associative, istituzionali, sociali ed economiche.

Al Convegno, suddiviso in vari panel e sessioni di lavoro (intitolate ad esempio: “Le motivazioni ideali, politiche, economiche e culturali del ritorno, “Strumenti e iniziative per la salvaguardia di un’eredita’ culturale”, “La ricomposizione di una comunità: come riparare le fratture dell’esodo”,  “Il ruolo delle associazioni e delle istituzioni”, “La scoperta del ritorno. Ritornare, ritrovare, riscoprire, rinnovare. Come coinvolgere i giovani“, “Gli strumenti atti a favorire il ritorno culturale. Quali percorsi?”,” L’esperienza di Fiume e di altre località: vie e progetti di collaborazione”, “Testimonianze, esperienze e buone pratiche”), hanno partecipato inoltre numerosi soggetti che hanno maturato delle utili esperienze di collaborazione culturale, didattica o sociale fra »andati« e »rimasti«, o che hanno potuto testimoniare concretamente la loro esperienza di un “ritorno” nelle terre d’origine.

Dal convegno, conclusosi con l’approvazione di un documento programmatico intitolato “Tesi per favorire un progetto di ritorno culturale delle seconde e terze generazioni degli esuli”, al quale hanno partecipato una cinquantina di relatori (e che è stato seguito sia a Fiume che a Trieste da un numeroso pubblico che poi è intervenuto attivamente al dibattito), sono scaturite numerose idee, degli indirizzi operativi utili e alcune proposte concrete per il futuro.

I lavori del Convegno (così come quelli della precedente iniziativa del 2018) sono stati  completamente videoregistrati e sono consultabili on line sul sito-portale internet del Circolo (https://circoloistria.com/). La pubblicazione degli atti del convegno, attualmente in corso, e la programmata realizzazione di un numero speciale in collaborazione con la rivista culturale “La Battana“ dell’Edit di Fiume, dedicato ai contenuti di questo Convegno così come di quello precedente intitolato “Italiani dell’Adriatico orientale: un progetto per il futuro” (tenutosi a Trieste, nella sede dell’IRCI, il 24 ottobre del 2018) consentiranno di approfondire ulteriormente i temi affrontati e di far conoscere a un numero quanto maggiore di persone le problematiche legate all’identità e alla dimensione della componente italiana di queste terre.

Il risultati dell’incontro del 2018

Il 30 marzo del 2019 inoltre è stato presentato ufficialmente il volume contenente gli atti del Convegno del 2018 “Italiani dell’Adriatico orientale: un progetto per il futuro” alla libreria Minerva di Trieste. All’incontro è intervenuto lo scrittore, giornalista ed editorialista del “Corriere della Sera”, Gian Antonio Stella (noto per opere come “La Casta” scritta assieme a Sergio Rizzo – libro venduto in 1.300.000 copie e 24 edizioni – “L’orda”, “la Deriva”, “Il maestro mago” ecc.) che ha illustrato gli Atti del Circolo “Istria” dialogando con Ezio Giuricin e Livio Dorigo.

Noi con Ressel alla Barcolana e le altre pubblicazioni

Un altro impegno molto interessante che ha radici anche negli anni precedenti è rappresentato dal Convegno che si è svolto sotto gli auspici della Barcolana, due giorni prima della regata più partecipata del mondo, intitolata “Ressel e il genio del suo tempo”, l’importante traguardo raggiunto dal nostro territorio che come recita la frase del noto geografo greco Strabone, parte dal “Lacus Timavi” e giunge a Pola e si continua nel mito degli Argonauti che abbraccia le isole congiungendo la linea da Cherso al Carso. All’evento si sono esauriti i 120 posti disponibili e purtroppo per molti non è stato possibile presenziare.

Il tutto così ben descritto in alcune pubblicazioni del nostro Circolo, vedi per esempio “Ville rustiche e ozio filosofico dei Patrizi romani”, descritto anche da Cassiodoro che lo definisce il più bello ed esuberante territorio del Mediterraneo.

La pubblicazione “Dalla foresta di Montona attraverso l’arsenale di Venezia – la battaglia di Lepanto” indica quanto l’Istria abbia concorso alla nascita e allo sviluppo della Serenissima ed i rapporti che l’Istria ha intessuto con la sponda accidentale dell’Adriatico.

Un altro impegno coronato da soddisfacenti risultati è rappresentato dall’ultimo incontro commemorativo organizzato con la CI di Albona sulla tragedia mineraria dell’Arsia al quale hanno partecipato rappresentanze sindacali italiane, francesi di Marcinelle e dei Maestri del Lavoro della nostra regione del Veneto e creato le premesse perché nel 2020 la celebrazione del 28 febbraio assumesse e si esercitasse anche nel territorio italiano e regionale, in particolare a Trieste. Anche questo argomento documentato dall’attività editoriale del Circolo nella ristampa del volume Arsia 1940.

Tutti i volumi citati sono consultabili on line sul sito del Circolo dove sono stati inseriti in formato PDF.

Musica: i concerti che ci hanno visti protagonisti

Interessanti e pieni di significato storico i concerti che si sono svolti nel corso dell’anno, a Trieste in P.zza Verdi nell’ambito di TriestEstate, nel corso dei quali sono state eseguite dalla cantante jazz Tamara Obrovac di Pola, melodie che ricordano quelle tradizionali della nostra minoranza istriota in Istria erede dei legionari romani che si sono insediati in questa nostra regione. Concerto che si inserisce in un progetto molto più ampio sulla tutela dell’Istrioto (Festival dell’Istrioto a Sissano) al quale il nostro Circolo collabora per salvaguardare questo inestimabile patrimonio storico. Altri concerti, di livello internazionale, hanno visto protagonisti due grandi artisti del panorama musicale, Giovanni Bellucci al pianoforte e Francesco Fiore alla viola con due Sinfonie di Berlioz. Momenti di cultura “mondiale” che hanno fatto da corona a questa prima iniziativa e si sono svolti in due città istriane in cui vivaci erano le parlate istriote, vedi Rovigno e Dignano, al momento in fase di crisi. Nel corso di questi concerti, ai quali hanno partecipato i massimi rappresentanti della Comunità pugliese in Trieste che conta 25mila iscritti, è stata distribuita la pubblicazione del circolo “Veronica vivrà per sempre”, in cui sono messi bene in evidenza sia i progetti in fieri per il recupero della parlata locale di sei cittadine istriane, sia la presenza della cultura portata in Istria dai legionari romani provenienti dalla regione oggi nota come Puglia. Importante è stato il convegno al quale hanno partecipato e svolto la propria relazione il nostro Circolo a Gorizia, intitolato “I nazionalismi religiosi e letterari” per segnalare la delicatezza e rigore con cui devono essere affrontati le glorie dei singoli popoli, con funzioni inclusive piuttosto che contrarie.

LEGGI ANCHE  Il nostro Circolo s'incontra on line: giovedì il Direttivo

A Buie presso l’Università Aperta locale sono stati presentati in anteprima i progetti di cui si è fatto cenno sopra relativi alla collaborazione futura tra Circolo minoranza italiana e realtà della Madre Patria.

Molluschi eduli in Istria: la tradizione continua

A Muggia si è svolta la presentazione della pubblicazione “Molluschi eduli in Istria” e la relazione svolta dal prof. Giuliano Orel su “Storia e tradizioni dell’attività della miticoltura in Istria” a partire da Roma ai giorni nostri guardando al futuro con degustazione dei prodotti tipici locali. E’ stata scelta la città di Muggia per favorire la partecipazione dei numerosi soci del Circolo in loco, e degli  ospiti provenienti dalla Slovenia e dalla Croazia. Abbiamo dovuto ripete la manifestazione una seconda volta per soddisfare le richieste di partecipazione di coloro che non hanno potuto esserci alla prima edizione.

L’attività del nostro Circolo è stata illustrata attraverso i canali mediatici ed in particolare attraverso Radio Nuova Trieste presso la quale il Circolo Istria gestisce un incontro settimanale, con Sconfinamenti della radio Rai regionale, dalla televisione di Capodistria ed iniziato a collaborare con radio Fragola e Trasmissioni europee.

Un’importante manifestazione organizzata dal nostro Circolo è stata presentata l’attività passata e quella futuro dell’ADL, Agenzie delle Democrazie Locali di Verteneglio, ospitato dal Circolo stesso la sede dell’IRCI di Trieste. Ricordiamo che l’ADL è emanazione del Consiglio d’Europa, istituita per la salvaguardia per le minoranze nazionali ospiti di altri Stati. Vi partecipano e vi hanno partecipato a questa manifestazione numerosi comuni italiani e del Canton Ticino e naturalmente dell’Istria.

Preme segnalare la presenza del Comune di Ravenna con il quale nel corso della manifestazione si sono auspicati più stretti rapporti con le due sponde dell’Adriatico per ricordare gli intensi rapporti culturale e di natura economica soprattutto nel periodo dell’Esarcato di cui sono testimonianza le Basiliche bizantine di Parenzo, Ravenna e Pola, città che nel futuro sicuramente rappresenteranno la sede di incontri tra le rispettive comunità.

A proposito di concerti preme segnalare quello svoltosi a Grisignana-Piemonte d’Istria presso la sede del Museo musicale realizzato da un membro del direttivo del Circolo Istria che ospita e nel 2019 ha ospitato in occasione della Giornata dell’Ex Tempore di Grisignana un concerto di musiche tradizionali istriane.

Vergarolla, un appuntamento fondamentale

Il 18 agosto il Circolo Istria ha organizzato la partecipazione alle manifestazioni e alle commemorazioni a Pola della strage di Vergarolla presso il sagrato del Duomo di Pola che ospita un cippo deposto per impegno e costanza del Circolo Istria, superate notevoli difficoltà, commemorativo della strage stessa in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Pola. Nel corso della manifestazione il presidente del Circolo ha svolto una breve orazione sottolineando come da questo dolore si sublimino sentimenti di pace che affratellino le nostre comunità.

Il Circolo Istria ha partecipato a Pola al Raduno del Comune di ola in Esilio ed in quell’occasione si sono rinnovati rapporti di collaborazione tra i polesani esuli ed i polesani residenti a Pola.

Particolare significato anche per i risultati che potranno svilupparsi in seguito di già programmate iniziative la presentazione del volume “Istria sottosopra” descrizione di un’audace iniziativa scientifica realizzata dal nostro socio, prof. Dell’Università di Trieste, Dipartimento di geologia e matematica, Stefano Furlani, in cui sono descritte il percorso da lui eseguito a nuoto portandosi dietro un gommoncino con gli strumenti adeguati alla rilevazione geologica della costa istriana e storia della sua battigia, premessa questa per la realizzazione di un più ampio progetto in corso di realizzazione che vedrà la luce nel 2020 intitolato Istria vista dal mare al quale parteciperanno il già citato geologo, il dott. Vania Macovaz, design e fotografia e la prof.ssa Rita Auriemma, archeologa con la quale il Circolo ha negli anni scorsi presentato al Salone degli incanti le testimonianze storiche sommerse dell’Istria romana.

Merita segnalare l’attività svolta dal Circolo nel far conoscere il nostro territorio ai giovani delle scuole materne di Trieste e d’oltreconfine attraverso uno strumento didattico intitolato La storia del nostro territorio raccontata da tre personaggi d’eccellenza: l’ape, la pecora ed il bovino. E il ruolo di queste tre espressioni ecologiche importanti esercitato nel tempo nello sviluppo del nostro territorio. Vedi coltivazione della Foresta di Montona e delle cave da cui sono estratti i materiali per la costruzione dell’Arena di Pola come dalle cave di Aurisina la città di Trieste. Ciò che ci permette di raccontare la storia bimillenaria ai bambini la cui attenzione viene catturata da questa originale presentazione.

Dalla parte dei giovani

Una delle ultime importanti iniziative è la collaborazione con il PAG, Punto di Aggregazione Giovanile, svolto presso il Ricreatorio di San Giusto dove sono stati sviluppati corsi d’avviamento all’apicoltura nel quadro del progetto Scuola-Lavoro con la realizzazione di un piccolo apiario – prima iniziativa a Trieste di un progetto che ormai sta assumendo interessanti manifestazioni in alcune città europee, collegati agli orti urbani, gli apiari urbani in cui sono stati prodotti quantitativi soddisfacenti di miele cittadino. A riguardo giova ricordare che il Circolo ha voluto approfondire scientificamente quanto ha affermato Mons. Moscardin parlando dell’ape istriana come questa fosse effettivamente un ecotipo con particolari caratteristiche morfologiche e comportamentali ha affermato che questa nostra ape sa volare con la Bora e con “el fortunal”. A riguardo con l’Università di Trieste, Dipartimento di Scienze della Vita ed il Museo di Storia naturale da cui sono state attinti materiali di api dell’Ottocento ed attuali fornite dal nostro Circolo, attraverso studi del loro genoma, abbiamo potuto appurare la dignità di ecotipo del nostro materiale apistico. Per quanto riguarda la pecora istriana invece, che si differenzia in modo notevole dalla Padana, per le caratteristiche morfologiche ed attività produttive, carne la prima, latte la seconda, abbiamo sviluppato ricerche con l’Università di Udine che ci hanno permesso di identificarla come razza a sé stante. Per quanto riguarda invece il bovino istriano, oltre alla sua indispensabile attività operativa sul nostro territorio come suaccennato, è importante ricordare la sua origine, Podolia, e gli stretti legami con la mitologia che lega il vicino Oriente e la nostra penisola.

Si segnala la pubblicazione di testi in riviste scientifiche oltre che sulla nostra pubblicazione “L’altopiano dei Cicci” e un cenno pure su “Veronica vivrà per sempre”.

Incontro a Capodistria con Unione Italiana per programmare future collaborazioni e realizzazione dei programmi congiunti.

 

Contributi ricevuti anno 2019

Denominazione

Codice fiscale

Soggetto erogante

Somma incassata

Data incasso

causale

Circolo di cultura Istro veneta Istria

90013840328

Comune di Trieste

500,00

12/02/2019

Incontri ricreatori comunali presso Apiario Parco delle Rose San Giovanni TS

Circolo di cultura Istro veneta Istria

90013840328

MIBAC- Fondo tutela patrimonio storico culturale comuni

5.000,00

04/09/2019

Contributo L.72/16.03.2001

Circolo di cultura Istro veneta Istria

90013840328

Regione Friuli Venezia Giulia

12.736,05

31/05/2019

Finanziamento annuale attività di rilevanza regionale associazioni profughi L.R. 16/2014

Condividi: