Giovanni Bellucci valorizza la figura di Luigi Dallapiccola nel suo”Quaderno musicale”

517
0
Condividi:

Giovanni Bellucci, pianista di fama mondiale, e il Circolo di Cultura istro-veneta Istria. Dalla collaborazione tra il virtuoso e l’associazione di Trieste, nasce questa iniziativa di grande rilievo: un Seminario in cinque puntate di mezz’ora ciascuna dedicate alla storia della musica per meglio comprendere il genio di Luigi Dallapiccola, musicista nato in terra istriana.

“Ho interpretato la musica di Dallapiccola sin dagli anni giovanili continuando ad esplorarne il valore e la grandezza nel corso del tempo” – ci aveva rivelato Giovanni Belucci durante i suoi concerti in Istria, a Fiume e coinvolgendo radio e TV Capodistria nella sua opera multimediale.

Quando è nata l’idea di raccontare il Quaderno Musicale di Annalibera, il Circolo Istria ha accettato con entusiasmo di sostenere un’operazione di incredibile apertura, di importanza internazionale, che ben si inserisce nel progetto di Ritorno culturale che permea la sua attività.

Nelle cinque puntate del Seminario, il M.ro Bellucci affronta una riflessione sul rapporto tra Dallapiccola e la storia della grande musica. Cosa c’è all’origine della sua produzione? La prima lezione parte dall’Ulisse, simbolo dell’eterna ricerca, l’esule per eccellenza, e il ciclo si sviluppa attraverso alcuni temi fondamentali: Simbolo, Ritmi, Contrappunto, Colore, Fregi, in un crescendo entusiasmante.

Il seminario è rivolto al grande pubblico, di ogni età, ed in particolare ai giovani allievi della scuola che del musicista istriano porta il nome ma anche agli appassionati di musica e cultura ovunque ci possa portare la visione sul canale YouTube collegato al sito del Circolo.

Bellucci è un interprete di chiara fama dell’opera beethoveniana, numerose le incisioni che ne testimoniano l’alto livello raggiunto ma soprattutto l’originalità e la capacità di innovare attraverso una lettura analitica dell’opera primigenia. Capacità che ha messo al servizio di questa operazione.

Le cinque puntate hanno un unico titolo portante “Il Quaderno Musicale di Giovanni Bellucci.
Da Beethoven a Dallapiccola, cinque appuntamenti radiofonici con il pianoforte e la sua fenomenologia”. Che cosa ci dice il Maestro?

“Guardare, meravigliarsi e tornare a guardare”: parafrasando il significativo verso tratto dall’Ulisse di Luigi Dallapiccola che riassume poeticamente il senso del viaggio attraverso il quale ci conduce questo ciclo di trasmissioni. 

Non a caso i media internazionali approfondiscono la conoscenza della personalità dell’artista italiano evidenziando – come fa la prestigiosa casa editrice francese Salvator – che “La filosofia di Bellucci esalta i valori di un nuovo umanesimo, frutto di una vasta riflessione sull’arte e la creazione. La missione di questo musicista, che sembra nato sotto il segno della grazia, permette di delineare una sorta di moderno esempio per le generazioni a venire: colui che trasmette, attraverso la sua arte e il suo impegno, dei valori di bellezza e di bontà a quelli che temono di vivere in un mondo materialista, senza trascendenza”.

Giovanni Bellucci illumina l’importante composizione pianistica di Dallapiccola, il Quaderno Musicale di Annalibera, durante una serie di 5 puntate-lezioni della durata di mezzora ciascuna, nelle quali si ha il privilegio di ascoltarlo suonare anche Bach, Mozart, Wagner, Chopin, Liszt, Beethoven, Rachmaninov, Gershwin. 

Ma è anche un’occasione da cogliere per chi intende curiosare nelle segrete stanze dove Giovanni Bellucci – attualmente impegnato nella più monumentale integrale concertistica e discografica beethoveniana mai realizzata da un pianista – studia le sorprendenti relazioni tra i grandi compositori, da Beethoven a Dallapiccola, ed altri artisti e intellettuali come Baudelaire, Bergson, Escher, Klimt, Matisse, Van Gogh, Pirandello, Petrarca, Newton, Fidia e Fibonacci.

Considerato uno dei padri della dodecafonia, insieme a Schönberg, Berg e Webern, Dallapiccola porta “un soffio di spiritualità nel Novecento”. Un fermento poetico, intellettuale, esistenziale, assorbito dalla sua terra natale che diventa valore aggiuntivo; una terra di confine dove culture diverse si incontrano e scontrano e dove lacerazione e arricchimento interiore sono in simbiosi.

Senza dimenticare che la travagliata vicenda umana di Dallapiccola, ha inizio a Pisino il 3 febbraio 1904; terra amata, che ben presto gli rivela tutta la sua drammatica complessità. Un’infanzia segnata dall’internamento paterno a Graz, in quanto accusato di irredentismo, dove il dodicenne Luigi scopre Mozart, Beethoven, Verdi, Liszt, Wagner e matura la decisione di dedicarsi alla musica. Il ritorno a Pisino, gli studi musicali a Firenze, l’incontro con Laura Coen Luzzati, sua compagna di vita che influirà in modo significativo pure sulla sua opera di compositore, il dramma delle leggi razziali che colpiranno Laura in quanto ebrea, l’incomprensione dell’ambiente musicale italiano, il soggiorno in America; quindi, a partire dagli anni Cinquanta, la progressiva fama e il conseguimento degli innumerevoli riconoscimenti internazionali, fino alla conclusione della sua parabola terrena avvenuta a Firenze il 19 febbraio 1975.

Il 23 febbraio, inoltre, alle ore 17 alla Casa della Musica di Trieste, conferenza di presentazione del progetto nell’ambito del programma del Comune di Trieste in occasione del Giorno del Ricordo 2022.

Qui le puntate complete!

Condividi: